
Asparagi time! E, Carnaroli di Baraggia
E’ arrivato quel momento dell’anno in cui, tutti i banchi del mercato e dei supermercati, si ricoprono di asparagi: dal bianco al rosa, dal violetto ai classici verdi e all’asparagina, così sottile e croccante. Potevamo non abbinarli e trasformarli in un grande risotto?
Noi abbiamo scelto di utilizzare due tipologie di asparago, a voi la scelta: in qualsiasi caso, con il meraviglioso Carnaroli, sarà un trionfo di profumo, sapore, bontà.
350 g riso Carnaroli di Baraggia
1 mazzo di asparagi verdi e uno bianco (o violetto)
2 scalogni tritati finemente
1 tazza di piselli freschissimi
brodo vegetale e acqua di asparagi 1,5 lt
1 bicchiere vino bianco aromatico
burro qb
Olio extravergine
sale, pepe
Grana padano grattugiato
Iniziate col mondare gli asparagi, togliete la parte legnosa, spelate il tronco, lavateli velocemente e fateli cuocere per qualche minuto nell’asparagera, in acqua salata, lasciando le punte fuori dall’acqua.
Una volta cotti, tenetele una parte intera, serviranno per accompagnamento e, tagliate le punte, eventualmente proseguite ancora qualche minuto nella bollitura dei tronchi che poi frullerete, con tutta l’acqua di cottura, filtrerete con un colino a maglie fine e unire al brodo vegetale. Questa sarà la parte liquida del Vostro risotto.
In una larga padella, fate rosolare gli scalogni con un buon. Giro di olio e un tocchetto di burro, quando prenderà colore, versate il riso e fatelo tostare. Una volta che sarà traslucido, versate il vino, lasciate evaporare a firma vivace e iniziate ad aggiungere poco brodo, bollente, per volta. Ci vorranno circa 18 minuti, poi, regolate di sale, pepe, assaggiate e, al riso al dente, aggiungete i piselli. Solo all’ultimo, così manterranno la naturale fragranza. Infine, unite le punte di asparagi che avete tenuto da parte.
Nel frattempo, fate rosolare gli asparagi interi in casseruola con una piccola noce di burro o un filo di olio.
Togliete il riso dal fuoco, mantecate con burro e una generosa dose di grana padano grattugiato, impiattate e aggiungete gli asparagi interi. Concludete con una spolverata di pepe, formaggio e un giro di olio extravergine dal sapore deciso.

Sant’Andrea con baccalà mantecato e granella di capperi
Aprile, l’esplosione della primavera e, le domeniche festive. Vi proponiamo una ricetta per il pranzo di Pasqua, che farà sorridere i vostri commensali. Delicato e saporito contemporaneamente, questo risotto esprime al meglio le qualità del nostro Riso Sant’Andrea. Fate molta attenzione ai passaggi e otterrete un piatto straordinario. BUONA PASQUA!
350 g riso Sant’Andrea di Baraggia
1 cipolla bionda media, tritata finemente
brodo di pesce 1,5 lt
1 bicchiere vino bianco aromatico
burro qb
sale, pepe
per guarnire
granella di capperi croccanti
germogli o foglioline di erbe fresche e croccanti
per accompagnare:
baccalà mantecato: 3 quenelle per piatto
Iniziate preparando il baccalà, anche il giorno precedente:
300g di polpa di baccalà (stoccafisso ammollato e deliscato)
150 g di olio di oliva
150 g di olio d’oliva extravergine delicato
6 g di sale
qualche foglia di alloro
Fate cuocere la polpa di baccalà in acqua salata – con l’alloro – per 10 minuti dal bollore. Nel frattempo scaldate gli olii, in microonde o a bagnomaria (60 °C).
Scolate il pesce, conservando un bicchiere dell’acqua di cottura, disponetelo nella ciotola della planetaria e cominciate a mescolare la frusta a foglia.
Continuate a mescolare aggiungendo il sale e gli oli a filo poco per volta. Alla fine aggiungete l’acqua messa precedentemente da parte e mescolate fino ad ottenere una consistenza cremosa.
(volendo potete aggiungere metà acqua e metà latte caldo, sarà ancora più cremoso e delicato)
Per il risotto, iniziate facendo dorare in una casseruola, con un cucchiaio di burro, la cipolla tritata. Fatela rosolare, poi unite il riso e lasciate tostare. Una volta che il riso sarà traslucido, sfumate con il vino, lasciate evaporare mescolando rapidamente e portate il riso a cottura utilizzando il brodo di pesce bollente. Se possibile, aggiungete un mestolo per volta. A fine cottura, lontano dal fuoco, mantecate con burro freddo, mescolando vigorosamente.
Impiattate e guarnire con i capperi croccanti, tre quenelle di baccalà e erbe verdi.
E’ un risotto molto molto delicato, anche se saporito. Abbinatelo ad un vino bianco, non troppo strutturato.

Sant’Andrea al nero di seppia con salmone fumè e le sue uova
E’ un piatto molto chic. Con qualche piccolo accorgimento, farete un figurone servendo in tavola questo cremosissimo risotto. Il nero di seppia si sposa a meraviglia con il Riso Sant’Andrea. Non si direbbe, nonostante la scenografica composizione, la ricetta è persino semplice. Da provare immediatamente.
350 g riso Sant’Andrea di Baraggia
1 scalogno tritato finemente
brodo di pesce 1,5 lt
2 bustine di nero di seppia
1 bicchiere vino bianco aromatico
Olio e burro qb
sale, pepe
per guarnire
100 g salmone fumè (a dadini)
1 confezione di uova di salmone
Scorzetta di lime
per il corallo:
50 ml acqua
50 ml olio di girasole o soia
8 g farina 00
1 cucchiaino colorante naturale in polvere
Iniziate preparando il corallo per la decorazione:
Emulsionate con una frusta gli ingredienti, dovranno risultare come una pastella semiliquida. Filtrate con un colino per eliminare gli eventuali residui, poi mettete a scaldare una padella antiaderente da 20cm, quando sarà calta, versate un quarto dell’emulsione e lasciate cuocere finchè non sfrigolerà più. Attenzione alla fiamma, non deve essere troppo alta. Delicatamente, aiutandovi con un coltello, togliete la decorazione e ripetete per le altre tre porzioni.
Lasciate riposare su carta assorbente il corallo in modo che venga asciugato dall’olio in eccesso.
Il sapore sarà neutro, al posto di acqua e olio, potete utilizzare il brodo di pesce, per dare uno sprint extra di sapore.
Per il risotto: fate dorare in una casseruola, con un giro di olio, lo scalogno tritato. Fatela rosolare, poi unite il riso e lasciate tostare. Una volta che il riso sarà traslucido, sfumate con il vino, lasciate evaporare mescolando rapidamente, aggiungete 2 bustine di nero di seppia e portate il riso a cottura utilizzando il brodo di pesce bollente. Se possibile, aggiungete un mestolo per volta. A fine cottura, lontano dal fuoco, mantecate con burro freddo, mescolando vigorosamente.
Impiattate mettendo una sfoglia di corallo alla base del piatto, adagiatevi sopra il riso, lasciandone una parte in evidenza, poi guarnite con la dadolata di salmone, le sue uova, qualche fogliolina di timo e la scorzetta grattugiata del lime.

Carnaroli ai profumi del Sud
Questa è una ricetta interessante: un incontro fra il riso Piemontese e alcuni ingredienti che arrivano direttamente dalla Puglia.
Spiccano la burrata e il peperone crusco.
350 g riso Carnaroli di Baraggia
1 tazza di verdure per soffritto tritate (carote, sedano, cipolla)
brodo vegetale 1,5 lt
burro qb
sale, pepe
per guarnire
scalogno fritto, peperone crusco e cerfoglio essiccato
per accompagnare:
1 cucchiaino di burrata per persona
1 tazza di cimette di cavolfiore giallo o viola e broccolo (già cotti al vapore)
Iniziate mettendo un buon tocchetto di burro una casseruola, unite le verdure per il soffritto e fate rosolare, una volta preso colore, aggiungete il riso e mescolate rapidamente. Fate tostare sino a quando sarà traslucido, poi iniziate a bagnare, direttamente con il brodo bollente. Fate cuocere unendo il brodo quando il precedente sarà stato assorbito, portate a cottura infine, lontano dal fuoco, mantecate con una grossa noce di burro e due cucchiai di formaggio grattugiato.
Spolverizzate il riso con cerfoglio, mescolate e impiattate. Suddividete equamente su ogni piatto la burrata, le cimette dei cavoli, lo scalogno fritto. Terminate con una grattugiata di pepe e servite.
Lo scalogno fritto, si prepara in anticipo ed è possibile mantenerlo – asciutto – in frigorifero, dentro un contenitore a chiusura ermetica:
sbucciate un paio di scalogni e tagliateli finemente con una mandolina, portate a temperatura (150°) abbondante olio di soia e tuffatevi lo scalogno. Fate friggere sino a quando non sarà ben abbrustolito. Scolatelo e passatelo su carta assorbente. Tamponatelo bene, eventualmente salate e utilizzate su piatti a cui volete dare una sferzata di sapore.

Risi e “bisi” morbido, con gamberi
Abbinare ad un classico risi e bisi (ovvero riso e piselli) il sapore in più che regalano gamberi e lime. Tenendo il riso morbido, quasi “al cucchiaio”.
Risi e “bisi” morbido, con gamberi
350 g riso Arborio di Baraggia
1 tazza di piselli (anche surgelati)
1 tazza di verdure per soffritto tritate (carote, sedano, cipolla)
brodo vegetale 1,5 lt
olio extravergine d’oliva qb
sale, pepe
per guarnire
acetosella e scorzetta li lime grattugiata
per accompagnare:
gamberi al vapore, conditi con olio, zenzero e lime
1 cucchiaino di burrata per persona
Iniziate mettendo un buon giro di olio in una casseruola, unite le verdure per il soffritto e fate rosolare, una volta preso. Colore, aggiungete il riso e mescolate rapidamente. Fate tostare sino a quando sarà traslucido, poi iniziate a bagnare, direttamente con il brodo bollente. Fate cuocere unendo il brodo quando il precedente sarà stato assorbito, tre minuti prima del termine della cottura, aggiungete i piselli. In questo modo resteranno croccanti e di un bel verde brillante.
Mentre il riso cuoce, preparate i gamberi:
500 g di gamberi
2 lime
1 cm di zenzero fresco
olio
sale
Mettete in una ciotola, l’olio, succo di lime, lo zenzero grattugiato e il sale. Mescolate rapidamente. Pulite i gamberi, eliminate la testa, l’intestino e il carapace.
Cuoceteli rapidamente al vapore, poi passateli nella marinatura per una decina di minuti.
I gamberi possono essere preparati anche il giorno prima e, se non avete dimestichezza, potete acquistare le code già pulite. Ottime anche le mazzancolle.
Tenete il riso molto morbido, a fine cottura irrorate con olio extravergine, suddividete in ciotoline, aggiungete un cucchiaino di burrata, qualche gambero e decorate con acetosella e scorzetta di lime grattugiata.

Sant’Andrea con cime di rapa e burrata fresca
Una nuova ricetta con il Riso Sant’Andrea del Consorzio.
Sapori intensi che uniscono Nord e Sud in un piatto semplice e gustoso.
350 g riso Sant’Andrea di Baraggia
1 mazzo di cime di rapa freschissime
1 scalogno tondo
brodo vegetale 1,5 lt
burro qb
sale, pepe
per guarnire
peperone crusco e pepe timute grattugiato fresco
ricotta salata da grattugiare
per accompagnare:
stracciatella di burrata
1 tazza di cimette di cime di rapa
Iniziate con le cime di rapa: mondatele, lavatele e tagliatele a tocchetti, preservando qualche fiorellino per la decorazione. Fatele appassire in padella con un filo di olio, sale e pepe (a piacere, unite un paio di acciughette), una volta ben ammorbidite, 3/4 le frullate riducendole in purea, le rimanenti, tagliatele finemente e tenete da parte. I fiori, scottateli qualche secondo in acqua bollente salata e poi passateli in ghiaccio, terranno sapore, colore e croccantezza.
Avviate il risotto utilizzando un battuto di scalogno, fate tostare bene il riso, quando sarò traslucido sfumate con il brodo vegetale e proseguite la cottura come tutti i risotti: fiamma vivace e brodo poco per volta. qualche minuto prima del termine della cottura, aggiungete le cime a tocchetti e uno o due cucchiai abbondanti di purea. Se serve, aggiungete un altro mestolo di brodo, infine regolate di sale e pepe e mantecate, lontano dal fuoco, con un bel cucchiaio di burro buono.
Porzionate, guarnite con la burrata, il peperone crusco sbriciolato con le mani, ulteriore pepe e qualche faldina di ricotta salata. Due gocce di olio a crudo per dare un po’ di sprint.

Risotto alla Toma Piemontese e rapanelli
Il classico riso Carnaroli del Baraggia è garanzia di autenticità della cultivar: regolata dal disciplinare della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, la coltivazione in questo territorio avviene partendo da semente certificata. Solo vero Carnaroli per un risotto tutto italiano.
Anche il formaggio Toma Piemontese è stato insignito della DOP, denominazione di origine protetta, che garantisce la produzione piemontese, ma anche metodi di lavorazione che rendono questo formaggio unico al mondo.
Il “Consorzio di Tutela Formaggio Toma Piemonte DOP ” garantisce la produzione con latte di vacca, in un territorio delimitato dal disciplinare tra vallate, monti e pianura, tra le province di Cuneo, Torino, Biella, Novara, Verbania, Vercelli e in alcuni comuni previsti dal Disciplinare di Produzione appartenenti alle province di Asti e Alessandria. Le caratteristiche organolettiche sono quelle di un formaggio semicotto a pasta morbida, la cui stagionatura è compresa tra 20 e 45 giorni, a seconda del formato (pezzatura piccola o grande).
Di colore giallo paglierino, il sapore è dolce e gradevole, con una nota più intensa e aromatica con il prolungarsi della stagionatura. Sia il sapore sia la consistenza della pasta, rendono la Toma Piemontese DOP ideale per mantecare e ed esaltare risotti della tradizione. In questa ricetta abbiamo inserito una nota di freschezza e croccantezza conferita dal rapanello.
Risotto con Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, Toma Piemontese DOP e rapanelli.
Ingredienti per 2 persone
- 160 gr di riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
- 100 gr di Toma Piemontese DOP
- 2 rapanelli
- Vino bianco Erbaluce di Caluso
- Brodo vegetale
- Olio extravergine di oliva
- Rosmarino
- Salvia
- Pepe nero in grani
- Sale
Preparazione
In una pentola scaldate un filo di olio extravergine di oliva, fate tostare il riso, aggiungete il sale e una macinata di pepe e sfumate con l’Erbaluce di Caluso, facendo consumare completamente il vino. Aggiungete il brodo vegetale caldo e fate cuocere per 15/16 minuti, mescolando e aggiungendo il brodo all’occorrenza. Nel frattempo mondate e affettate sottilmente i rapanelli e tagliate la Toma a cubetti. Aggiungete un pizzico di sale e una macinata di pepe. Quando il risotto è cotto, mantecate con alcuni pezzi di Toma Piemontese, impiattate e decorate con le fettine di rapanello, i restanti cubetti di formaggio, delle foglioline di salvia e rosmarino.
Autore: Riccardo Coccorullo

Pranzo di Pasqua con riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
Un’insalata di riso con uova di quaglia e verdure fresche, ottima anche per il pic-nic di Pasquetta.
Il riso Carnaroli ha un’ottima tenuta di cottura e chicchi consistenti, dall’anima croccante, che restano ben staccati tra loro, mai appiccicosi. Nelle terre di Baraggia nasce l’unico riso DOP italiano, coltivato nella zona più a nord della penisola, dove le escursioni termiche e il clima più rigido conferiscono al riso caratteristiche particolari. Chicchi leggermente più piccoli rispetto allo standard della cultivar, produzioni un po’ inferiori, ma una maggiore consistenza che rende il riso di Baraggia un’eccellenza agroalimentare.
Per questa occasione abbiamo pensato di proporre un’insalata semplice gustosa, guarnita con verdure verdi di stagione e impreziosita dalle uova di quaglia, che ricordano la Pasqua per tradizione.
Ecco la ricetta dal blog Ricette e Racconti di Riso!
Insalata di riso Carnaroli con uova di quaglia e verdure fresche.
Ingredienti per 4 persone
- 320 gr di riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
- 1 foglia di alloro
- 1 rametto di finocchietto
- 8 asparagi
- 50 gr di piselli
- 4 ciuffetti di songino
- mirtilli neri e rossi essiccati
- fiori di glicine
- 12 uova di quaglia
- olio extravergine di oliva
- sale
Preparazione
Fate cuocere il riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP in abbondante acqua salata per 15 minuti con una foglia di alloro, quindi scolate e lasciate raffreddare. Fate lessare le uova di quaglia per 5 minuti, raffreddatele velocemente in acqua fredda e pelatele. Mondate gli asparagi, eliminate circa metà del gambo e, con l’aiuto di un pelapatate, rifinite la parte restante del gambo. Fate lessare gli asparagi in una pentola alta e stretta, cercando di tenere le punte fuori dall’acqua e tenendo il coperchio sulla pentola. Dopo 7 minuti, scolateli e fateli raffreddare, quindi tagliate ogni asparago a metà longitudinalmente. Impiattate il riso e aggiungete gli asparagi, il finocchietto, i piselli (crudi o se preferite leggermente scottati), le foglie di songino, i mirtilli essiccati e le uova di quaglia tagliate a metà. Decorate con dei fiori edibili di glicine, condite con un filo di olio extravergine di oliva, regolate di sale e servite.

Risotto ai funghi porcini freschi, con Carnaroli di Baraggia DOP
Risotto ai funghi porcini freschi , con Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP dell’Azienda Agricola Musso.
Autore: Gerardo De Santo, del blog Cucinando e Risottando
Ingredienti per 2 persone:
Preparazione liquido di cottura:
- 1,5 lt lt di brodo con carote, sedano, cipolla e porcini secchi
- 10g di sale grosso
Preparazione Riso:
- 180 gr di Riso Carnaroli “Musso” di Baraggia
- 150 gr di porcini freschi
- 30 ml di vino bianco
- 40 g Parmigiano Reggiano circa 27-30 mesi q.b.
- 20 g Burro di ottima qualità (Beppino Occelli o altro) preferibilmente molto freddo (mettere in freezer almeno 1 oretta)
- Olio extravergine di oliva q.b.
- Prezzemolo q.b.
- Sale e pepe q.b.
- Uno spicchio d’aglio
Preparazione
Iniziamo con la preparazione del brodo vegetale che deve bollire con le verdure e porcini secchi (a piacere) almeno per almeno 30 minuti.
Prendiamo un mazzetto di prezzemolo, lo laviamo, asciughiamo e poi sminuzziamo solo le foglie. Prendiamo una ciotola dove aggiungiamo olio extravergine di oliva, sale e pepe ed aggiungiamo il prezzemolo.
Passiamo nel frattempo a pulire i porcini con un panno umido e grattando lo “sporco” delicatamente. Stacchiamo la testa dal gambo, la tagliamo a lamelle, facendo attenzione a non rovinarle, per poi metterne da parte 5 o 6, aromatizzandole con olio al prezzemolo preparato in precedenza; il gambo invece lo tagliamo a dadini.
Prendiamo una padella, mettiamo a scaldare filo d’olio ed uno spicchio d’aglio privato dell’anima, ci immergiamo le lamelle rimaste ed i dadini dei funghi, facciamo tostare 1 minuto poi rosolare per pochi minuti bagnando col brodo vegetale e porcini secchi. Pepare e salare poco e poi tenere in pentola al caldo col coperchio.
Ci dedichiamo al riso, facendo scaldare a fiamma alta la casseruola e iniziando a tostare il riso a secco, saltandolo e sgranandolo con le dita finché i chicchi diventano traslucidi.
Sfumiamo col vino bianco (sempre a fiamma alta) e facciamo evaporare, cioè finché non sarà evaporata completamente la parte alcolica.
Bagniamo il riso col brodo, portando la fiamma da alta a media ed aggiungendo brodo poco alla volta. Cuocere quindi per circa 16 minuti. Girare il riso il più possibile in modo che l’amido fuoriesca al meglio per un risultato più cremoso. A 5 minuti dalla fine aggiungere i porcini rosolati. Assaggiare 1-2 minuti prima che finisca il tempo di cottura previsto in modo da capire a che punto è la cottura del chicco.
A fine cottura, fuori dal fuoco mantechiamo col burro freddo, col parmigiano e facciamo riposare 2 minuti col coperchio; togliamo il coperchio riprendiamo la mantecatura aggiungendo se necessario ancora un pochino di brodo sempre caldo. Muovere possibilmente la padella o casseruola avanti ed indietro in modo da ottenere un movimento del risotto come un’onda .
Impiattiamo, battendo poi con il palmo della mano sotto il piatto per farlo stendere in modo più uniforme, e poi adorniamo con le lamelle a girandola al centro del piatto e cospargendo a piacere o meno con qualche goccia di olio aromatizzato e prezzemolo.

Risotto Tricolore Gusto Pizza
Il Risotto Tricolore Gusto Pizza è un’idea di Gerardo De Santo, professionista dell’IT e appassionato di cucina. Ha conosciuto il riso DOP Baraggia e l’ha provato per realizzare con maestria risotti ricchi di fantasia. Per il suo risotto tricolore ha scelto il riso S. Andrea DOP di Baraggia. Se lo cercate su Facebook lo trovate come GJ Desa.
Ecco la ricetta!
Risotto Tricolore Gusto Pizza
Ingredienti per 2 persone
Preparazione brodo:
- 1 gambo di sedano
- 1 carota
- 1 cipolla bianca
- 1 patata piccola
Preparazione Riso:
- 180 grammi di S. Andrea di Baraggia DOP
- Burro acido (freddo)
- sale q.b.
- Parmigiano Reggiano 24-26 mesi q.b.
Preparazione Pesto:
- 25 grammi di foglie di basilico
- 15 grammi di Pecorino Romano
- 30 grammi di Parmigiano Reggiano;
- 50 millilitri di olio extravergine di oliva;
- 6 grammi di pinoli
- sale grosso q.b.
Composizione piatto:
- stracciatella di burrata q.b.
- pelati San Marzano q.b.
- povere di Riso Gioiello Nero Goio q.b
- pesto di basilico q.b
- foglie di basilico piccole q.b.
- gocce di olio Evo q.b.
Preparazione
Prepariamo il brodo, facendo bollire le verdure per almeno 30 minuti.
Prepariamo il pesto, ponendo il recipiente e le lame del frullatore in freezer per 15 minuti almeno prima di iniziare, in modo che non si surriscaldino troppo quando frullerete gli ingredienti. Pulite le foglie del basilico lavandole e asciugandole con delicatezza, perché se le foglie si stropicciano o si spezzano risulteranno annerite e renderanno amaro il sapore del pesto. Prendete le lame da freezer aggiungete quindi le foglie di basilico ed i granelli di sale iniziando a frullare poi i pinoli, il parmigiano, il pecorino e l’olio evo poco per volta. Procedere con polverizzare i chicchi di riso nero nel frullatore fino a renderli in polvere il più possibile, passare poi il tutto in un colino a maglie fini; in alternativa potete acquistare la farina di riso nero.
Dedichiamoci ora al riso, facendo scaldare a fiamma alta la casseruola e iniziando a tostare il riso a secco, saltandolo e sgranandolo con le dita fintanto che non scotterà ed i chicchi diventano traslucidi. Sfumiamo con il brodo vegetale (senza vino) e continuiamo a bagnare col brodo, portando la fiamma da alta a moderata. Da questo momento fate cuocere per circa 14 minuti, mantenendo il riso al dente. A fine cottura spegniamo il fuoco e mantechiamo con burro acido freddo, parmigiano e 2 cucchiai di stracciatella, quindi facciamo riposare 2 minuti col coperchio. Togliamo il coperchio riprendiamo la mantecatura aggiungendo se necessario ancora un pochino di brodo sempre caldo.
Impiattiamo il risotto, guarnendo con 3 pelati e 3 cucchiai di stracciatella alternati, piccole quantità di pesto sparse , foglioline di basilico, gocce olio evo e contornare il bordo del piatto con la polvere di riso nero per ricreare l’effetto bruciato della pizza.
Creato da
Gerardo De Santo (Gj Desa)