
Spesso i risotti, che sembrano più innocenti, nascondono un anima decisa e interessante. E’ il caso di questo piatto, all’apparenza delicato e semplice, ma sferzato da ottimi finferli e mantecato con una toma stagionata. Qualche briciola di erba cipollina per rompere il candore e un ottimo burro “demi-sel” francese.
Cosa serve per questo incanto:
360 g riso Carnaroli
1 cestino abbondante di funghi finferli
1 cipolla di Acquaviva (o bionda)
brodo vegetale ben sostenuto e profumato (a noi piace aggiungere un tocchetto di zenzero, che profuma e inebria, oltre a qualche chiodo di garofano, che acuisce i sentori del brodo)
della toma stagionata, meglio se in grotta o sotto fieno
dell’ottimo burro demi-sel
qualche fogliolina di erba cipollina e prezzemolo per la decorazione
Se trovate la cipolla di Acquaviva, utilizzatene una intera, anche se vi sembrerà “abbondante”, ma non importa, perchè è delicatissima e, se avrete la pazienza di farla caramellare nel burro, lentamente, senza fretta, il vostro risotto si trasformerà.
Non utilizziamo vino perchè non vogliamo che ci siano retrogusti acidi.
I finferli vanno cotti a parte, in padella, dopo averli attentamente puliti, a fiamma vivace. Ecco, qui, se piace, una spruzzata di vino bianco li esalta. Mi raccomando regolare bene sale e pepe.
Non ci sono voli pindarici per questo risotto, si fa nella maniera tradizionale, poco brodo per volta, al termine della cottura si unisce abbondante toma (ma anche un chevre francese non starebbe male, anzi…), le aromatiche e una buona dose di burro demi-sel.
Attenzione al sale, state un po’ indietro e, al limite, regolatelo a fine mantecatura insieme ad un po’ di pepe, perchè burro e formaggio sono particolarmente intensi.
I finferli li disponete direttamente sul piatto. Come se accompagnassero il risotto, spezzandone il bianco perlato.
Aggiungete anche qualche nocciola, meglio se leggermente tostata e rotta al coltello.
Buon appetito!

Carnaroli al vino rosso, con pere e taleggio
Buongiorno,
è arrivato l’autunno, in tutto il suo splendore. Colori caldi, nebbiolina che avvolge le nostre mattine, tanta uva sulla tavola e poi la zucca, i funghi e il vino nuovo.
Avevamo in mente di proporre un risotto pere e taleggio, ma la scelta del vino poi è scivolata su un buon rosso corposo e profumato. Per giocare in casa, abbiamo scelto una Barbera, senza dimenticare però che un classico è il risotto all’Amarone, che andrebbe contemplato nella lista dei risotti da preparare in questa stagione.
Carnaroli di Baraggia 360g
1 bottiglia di ottima Barbera
2 pere
taleggio qb (secondo il grado della vostra golosità)
burro
1 cipolla bionda media
brodo vegetale da tenere a portata di mestolo
Prima di preparare il risotto, tagliare in due parti le pere e ricavare 8 fettine sottili (se possibile usate una mandolina), da far cuocere in forno leggermente spennellate di olio e un pizzico di zucchero di canna. Il resto delle pere, privatelo di buccia e torsolo e tagliatelo a dadini.
Come sempre, mondare la cipolla, tagliarla finemente, portare in casseruola una noce di burro, far sfrigolare e aggiungere la cipolla. Una volta che avrà preso colore, versate il riso e fate tostare a fiamma vivace. Unite i dadini di pera che cuoceranno con il riso, sfaldandosi leggermente. A questo punto, iniziate ad aggiungere il vino rosso, siate pure abbondanti e, se serve, utilizzare in aggiunta del brodo vegetale caldo, per terminare la cottura. Dopo una decina di minuti addizionate il risotto con dei cubetti di taleggio (volendo tenetene qualche tocchetto da parte, che farete sciogliere, per decorare il piatto, in una leggera fonduta), proseguite poi la cottura.
Regolate di sale e pepe, mantecate fuori dal fuoco con abbondante burro (consigliamo del burro di panna affiorata), impiattate e guarnite con la fondutina di taleggio le sfoglie di pera.
Servite ben caldo, naturalmente accompagnando con un calice di vino rosso.
Bon apetit!

Carnaroli e cannella, un riso dolce
L’estate, forse, sta finendo.
Ormai siamo ad ottobre inoltrato e, finalmente, qualche volta, la sera, arriva il desiderio di sapori intensi, caldi, morbidi, speziati. La cannella è una spezia molto utilizzata in cucina, fa parte delle spezie “utili” non solo per il sapore, ma anche per il per il nostro metabolismo. E’ ricca di antiossidanti, potente antinfiammatorio, migliora la glicemia (l’abbinamento con il riso quindi risulta ideale) e la colesterolemia.
Riduce il rischio cardiovascolare e di malattie neurodegenerative, aiuta a stabilizzare l’insulina, infine è anche antimicrobica.
Una merenda a base di riso e cannella risulta quindi particolarmente sana. Fra l’altro, è una ricetta facilissima che si prepara da sola. Per assorbimento.
Tra parentesi le varianti per rendere “vegana” questa ricetta.
250 g riso carnaroli
1 lt di latte (anche bevanda vegana, avena, riso, cocco)
1 presa di sale
1oo g zucchero (anche di canna integrale)
1 cucchiaio colmo di cannella macinata fresca
50 g burro (anche burro vegetale, es: cocco)
Portate il latte ad ebollizione, poi spegnete la fiamma e tenetelo al caldo. Mettete in una casseruola lo zucchero e lasciatelo sciogliere lentamente, quasi caramellare, unite il riso, mescolate e coprite completamente con il latte, mescolate, riportate ad ebollizione, poi abbassate la fiamma al minimo e incoperchiate, lasciando cuocere per assorbimento. Ogni tanto controllate che il latte non cerchi di strabordare dalla pentola, infine, regolate di sale, cannella e mantecate con il burro.
Suddividete in ciotoline individuali, oppure in vasetti con tappo a chiusura ermetica. Questa merenda può essere consumata calda o fredda e conservata in frigorifero.
Provateci! Buon autunno.

Una “poke” per l’estate
Primo agosto, moglie mia non ti conosco.
Ebbene si, siamo arrivati anche quest’anno al mese più “funny” della stagione estiva.
Ma, essere in vacanza, non ci fa dimenticare che possiamo portare in tavola degli ottimi piatti di riso, in questo caso carnaroli integrale, rubando magari le idee alle famosissime catene che preparano i “poke”.
In italiano tradurremmo in insalata di riso? Forse. Bisogna ammettere che gli abbinamenti orientali sono assolutamente interessant.
Noi ve ne proponiamo una dai sapori vagamente esotici. Buon appetito e buone vacanze!
Poke
1 quota di riso integrale cotto in acqua salata
1 o due proteine (in questo caso abbiamo utilizzato del polpo) – top: salmone, tonno, polpo, gamberi, granchio, dadolata di carne di manzo. A scelta fra crudi e cotti.
3-4 quote di vegetali, nel nostro caso mango, avocado, erbette, mandorle tostate
Abbinamenti possibili con:
ananas, carote, cetrioli, pomodori, alghe wakame, insalata, mais, avocado, cavolo viola, edamame, ravanelli, barbabietola, ceci, fagioli,
La parte croccante è a base di frutta secca, meglio se tostata.
I topping, ovvero le salse, a scelta, sono indispensabili, anche se trasformare la nostra poke in una bowl mediterranea.
Ad ogni modo: salsa di soia, teriyaki, wasabi sauce, salsa ponzu, tahina, ecc, sono tutte perfette per rendere gustosa la vostra poke

Melanzane ripiene di Carnaroli (con cuore filante)
E’ piena estate, fa caldo, difficile pensare ad un risotto che non sia un “riso freddo”. Eppure, abbiamo creato una ricetta che è ottima calda, ma anche a temperatura ambiente. Se si fa attenzione alla cottura del riso, tenendolo morbido e idratato, si può preparare anche il giorno prima.
Queste melanzane ripiene, sono gustosissime e perfette per questi giornate.
Buon appetito!
Melanzane ripiene di Carnaroli
300 g riso carnaroli
2 scalogni tritati finemente
300/400 g salsa di pomodorini
Olio extravergine
Sale, pepe e peperoncino qb
1 lt Brodo vegetale
Basilico e/o erbe aromatiche a piacere
Facoltativo: abbondante parmigiano o pecorino per mantecare
3 melanzane
180 grammi di mozzarella o scamorza o stracchino
olio
Montate e lavate le melanzane, tagliatele a metà per la lunghezza, incidetele con un coltello, in modo da creare delle losanghe nella polpa, poi spennellatele di olio, sale e pepe e posizionatele su una teglia. Fate cuocere in forno a 200# per circa un’ora, in modo che la polpa diventi morbida e leggermente dorata.
Preparate un risotto classico con una base di olio e scalogno, poi, senza utilizzare vino che, inacidirebbe troppo il sapore finale, vista la presenza del pomodoro, proseguite la cottura del riso con il brodo vegetale. A fine cottura, con il riso ben al dente, mantecate con olio extravergine, abbondanti erbe aromatiche e, a piacere, con del formaggio grattugiato. Mantenete il riso molto morbido perché poi dovrà passare anche in forno.
Una volta cotte, con un cucchiaio scavate l’interno delle melanzane, facendo attenzione a lasciare intatto l’esterno. Poi prelevate una buona metà di dadini di melanzane e tenetele da parte.
Nel guscio inserite la mozzarella (o altro formaggio fra quelli proposti), ricoprite con il riso, spolverizzate con formaggio, un filo d’olio extravergine e infornate per gratinare leggermente.
FACOLTATIVO:
Nel frattempo, potete frullare la polpa delle melanzane con della salsa tahina, abbondante succo di limone, sale e paprica (affumicata è meglio). A piacere unite anche uno spicchio di aglio privato dell’anima. Servite questa salsina con in giro di olio.
Servite le melanzane ripiene di Carnaroli a temperatura ambiente e cosparse di erbe aromatiche.

Carnaroli al basilico
Estate, finalmente.
Il profumo dell’estate è il basilico. Pesto in ogni dove, mazzi strappati a mano nelle insalate di pomodori, sulla pizza e, perchè no? Nel risotto.
Questo risotto al basilico ha una freschezza inarrivabile e ve la presentiamo in due versioni differenti: con burrata di bufala o con gamberi rossi nella versione Chef Andrea Gidarì (trovate lo chef Gidarì nelle cucine dell’Hotel Il Negresco di Forte dei Marmi).
Provatele entrambe e….. buona estate!
360 g carnaroli
1 mazzo basilico freschissimo
2 scalogni
1,5 lt brodo vegetale
Olio extra vergine, sale e pepe
Burro per mantecare
Burrata di bufala o gamberi crudi (versione Chef Andrea Gidarì)
Prima di tutto, preparare una salsa al basilico: mondate le foglioline e passatele rapidamente sotto acqua freddissima, poi tamponatele con un canovaccio pulito.
Nel vaso del frullatore (o minipimer) inserite pinoli, pecorino, e olio non extravergine, frullate sino ad ottenere una crema. Aggiungete l’olio a filo, in modo da non esagerare con la quota. Poi aggiungete le foglie di basilico e frullate nuovamente sino ad ottenere un’emulsione vellutata. Regolate di sale e pepe e conservate ben coperto di olio in vaso chiuso ermeticamente.
Preparate il risotto con una base di scalogno in olio, poi unite il Carnaroli e, dopo la tostatura, sfumate con un bicchiere di vino bianco, infine, dopo l’evaporazione, continuate la cottura addizionando con brodo vegetale bollente.
Al termine della cottura, mantecate con la salsa al basilico e, a piacere, unite una noce di burro, per rendere più “rotondo” il risotto al palato.
Infine, potete guarnire con fiorellini di borragine e burrata di bufala o, come prevede lo Chef Andrea Gidarì, con gambero rosso crudo e foglioline di basilico violetto.

Carnaroli integrale e curry di ceci (ricetta veg)
Qualche piatto sano, ma gustoso, integrale e veg, a volte serve, fa bene al fisico, alla mente e al palato.
Questo abbinamento – riso integrale e ceci – ci regala fibre, proteine e vitamine, trasformando questa idea in piatto unico, saziante e che ci regalerà una sferzata di energia.
Semplice e da provare immediatamente: contrasta anche il malumore per questi giorni di pioggia!
300 gr riso integrale
2 confezioni di ceci cotti al naturale
1 lattina di latte di cocco
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
1 cipolla
1 carota
3 spicchi d’aglio
1 piccolo peperoncino fresco o secco
1 pezzo di zenzero fresco da 3 – 4 cm
2 cucchiai abbondanti di olio extravergine oliva
1 cucchiaio di curry paste
Sale qb
1 lime (la scorzetta)
Facoltativi spinacini novelli
Iniziate a portare a cottura il riso integrale semplicemente bollito, ci vorranno circa 35/40 minuti. Nel frattempo, preparate il curry di ceci.
Riscaldate un giro di olio in casseruola e unite la cipolla tagliata a rondelle, la carota a dadini piccolissimi e l’aglio in camicia. Abbassate la fiamma e cuocete finchè la cipolla comincia a prendere colore e caramellizzare.
Togliete l’aglio dalla pentola e unite il peperoncino, lo zenzero grattugiato e la curry paste.
Cuocete per un minuto dopodichè unite i ceci precedentemente scolati e sciacquati sotto l’acqua fredda. Mescolate bene e cuocete per un altro minuto o due.
Versate il latte di cocco. Abbassate la fiamma, mescolate, aggiungete una presa di sale e continuate la cottura a fuoco medio basso per circa 10 minuti. Assaggiate e regolate di sale. Se la crema si addensa troppo velocemente unite altro latte di cocco o in alternativa acqua. Buttate una manciata di spinacini nei ceci, diventeranno immediatamente morbidi.
A questo punto il riso dovrebbe essere cotto: scolatelo e conditelo con un filo di olio, la scorzetta grattugiata di un lime e poco pepe.
Impiattate riso, curry di ceci e guarnite con abbondanti spinacini freschi, un filo di olio crudo e servite.

arancini o arancine?
Ci dicono: arancini solo a Catania, altrimenti ARANCINE.
Dicono anche che tonde o a punta, non cambia il nome.
Ma la disputa di queste meraviglie per la gola, non cesserà molto facilmente. Intanto noi proviamo a replicarle, consci che magari non saranno come quelle mangiate sull’Isola, ma che con il riso di Baraggia, otterremo sempre un grandissimo risultato.
Questa ricetta è la classica, ma nessuno vieta di esplorare altri ripieni: ssalsiccia radicchio e formaggio, spinaci, prosciutto e scamorza, broccoletti e acciuga…….. sperimentare è la parola d’ordine!
500 g riso carnaroli
1,75 lt brodo di carne (o acqua)
50 g burro a dadini
1 bustina di zafferano
1 presa di sale
2 uova
½ cipolla
½ carota
1 gambo di sedano
2 foglie d’alloro
un pizzico di chiodi di garofano in polvere
150 g carne trita suino
100 g carne trita manzo
mezzo bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
100 g piselli (anche surgelati)
sale & pepe & olio evo qb
125 g caciocavallo grattugiato
Mettete – a freddo – in una casseruola antiaderente: riso, brodo in cui avrete sciolto lo zafferano e una presa di sale, poi lasciate cuocere a fuoco medio e senza mai mescolare, il riso dovrà assorbire tutto il liquido. A cottura avvenuta condite con burro, parmigiano e le uova, mescolate per amalgamare e rovesciate il riso su una teglia per farlo raffreddare.
Nel frattempo preparate il ragù: in un tegame, o in una pentola in ghisa, mettete il battuto tritato finemente e condito con un giro di olio evo. Lasciate rosolare a fiamma bassa, senza che prenda colore, poi unite le carni, mescolate bene e fate rosolare a fiamma vivace, senza brunire eccessivamente, una volta che avrà preso colore, sfumate con il vino. Lasciate evaporare e unite il concentrato di pomodoro diluito in due dita di acqua calda, le foglie d’alloro, i chiodi di garofano, sale e pepe. Mescolate, aggiungete ancora un bicchiere d’acqua calda e lasciate cuocere a fiamma bassissima per un’oretta. Una decina di minuti prima di spegnere il fuoco, unite i piselli. Mescolate di tanto in tanto e unite dell’acqua o del brodo, solo se necessari. Il ragù dovrà essere abbastanza asciutto. A fine cottura una volta raffreddato, togliete l’alloro e unite il formaggio. Assaggiate e, solo se serve, regolate di sale e pepe.
Inumidite le mani e tenetele sempre bagnate durante tutta la formazione delle arancine (vi consiglio una ciotola con dell’acqua fredda sul piano di lavoro): prendete sul palmo della mano una manciata di riso e formate una palla, grande quanto un’arancia, poi apritela a metà e inserite una bella cucchiaiata di ragù – se è ben asciutto, dovreste riuscire a formare una polpetta di carne, se non lo è abbastanza, unite poca farina, per legare i liquidi – richiudete l’arancina compattandola bene.
A questo punto, le arancine vanno passate prima in una pastella leggera, fatta con acqua e farina, poi in abbondante pane grattugiato.
Nel frattempo, in un tegame dai bordi alti, fate scaldare abbondante olio per friggere. Quando sarà ben caldo, immergetevi poche arancine per volta, le arancine dovranno essere sommerse completamente.
Vanno tolte quando avranno un bel colore dorato.
Lasciatele intiepidire su carta assorbente e servitele.
La pastella per gli arancini siciliani merita un approfondimento: mix di acqua e farina abbastanza denso nel quale immergere le palline di riso prima di passarle nel pangrattato.

Carnaroli in giallo, con salsiccia toscana
Lo zafferano è “la morte sua”. Nel risotto e, in abbinamento al Carnaroli.
Il più classico dei risotti allo zafferano, accompagnato dal sapore e dalla sapidità della salsiccia toscana. Una salsiccia d’autore quella della Macelleria Sergio Falaschi, che incontra il Canaroli, principe della Baraggia, scatenando un momento di pura gioia. Già solo a guardare questo piatto, viene voglia di affondarci la forchetta. Anzi, il cucchiaio!
Ecco la ricetta che, nella sua semplicità, rende onore ad entrambi i protagonisti del piatto:
400 g di riso carnaroli
1/2 cipolla bianca
Un bicchiere di vino bianco fermo
2 buste di zafferano italiano
Olio extra vergine di oliva
240g di burro
Grana Padano grattugiato
Un buon brodo di carne di almeno 3 carni (pollame, vitello, manzo)
Preparate il soffritto con un giro di olio, poco burro e la cipolla tritata finemente. Quando tutto è ben rosolato versate il riso, fate tostare finchè diventerà traslucido, poi sfumate con il vino bianco. Aggiungete quindi il brodo – nel primo mestolo di brodo dovrete sciogliere lo zafferano – poco per volta e continuate la cottura per circa 15 minuti. In una padella a parte leggermente unta di burro o olio, sbriciolate la salsiccia toscana e fatela cuocere per pochi minuti. Una volta pronto il riso, mantecate fuori dal fuoco, con burro freddo e parmigiano.
Servire con l’aggiunta della salsiccia ben calda.

Carnaroli primavera
Questo risotto pare un quadro, bellissimo, profumato, delicato, un anticipo di primavera che sta arrivando a passi lesti.
E’ un piatto vegetariano, omettendo la mantecatura a base di formaggio, utilizzando dell’olio, in un attimo è adatto anche a chi sceglie la cucina vegana.
360 g riso Carnaroli
1,5 lt brodo vegetale
3 piccole zucchine novelle
1 cipolla di Montoro
1 tazza di pisellini freschi
qualche fiore per decorazione
1 grosso cucchiaio di crescenza (o mascarpone) per mantecare
olio extra vergine, sale/pepe qb
1 bicchiere di vino bianco aromatico (ottimo anche con uno spumante classico)
Prima di tutto, fate cuocere al vapore le zucchine, poi frullatele in modo da ottenere una crema setosa e senza grumi, utilizzate anche un poco di olio, sale e pepe per renderla un emulsione stabile ed eterea.
Fate cuocere il riso in maniera tradizionale: il battuto di cipolla deve rosolare in olio e diventare traslucido, poi aggiungete il riso e portatelo a tostatura, sfumate con il vino e proseguite la cottura unendo mestoli di brodo bollente.
Nel frattempo, sbollentate “un secondo” i piselli in acqua e passateli in ghiaccio, per mantenere colore e croccantezza.
Quando mancheranno un paio di minuti al termine, versate 3/4 della crema di zucchine, amalgamate, regolate di sale e pepe. Spegnete il fuoco e mantecate con il formaggio scelto.
Impiattate, decorate con piselli e fiori, unite qualche goccia di crema di zucchine e di olio extravergine a crudo e servite.