Una Bocuse D’Or firmata DOP e IGP
Tra le migliori eccellenze al mondo, il Piemonte si distingue a Bocuse D’Or insieme al Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, che prende le forme di una farfalla nel piatto presentato da Martino Ruggieri durante la finale tenutasi a Lione il 29 e 30 Gennaio.
“Italian rhapsody in the shape of a butterfly” è il nome del piatto in cui il risotto, preparato con riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, diventa protagonista; nella seconda portata, il vassoio chiamato Piazza Italia, si valorizza il carrè di vitello, presentato tra riproduzioni di architetture dorate che omaggiano l’antichità classica delle piazze italiane.
Un ringraziamento speciale per questa opportunità alla Regione Piemonte e all’Assessore Cultura e Turismo Antonella Parigi, che si dichiara ampiamente soddisfatta del lavoro svolto e della collaborazione con l’Accademia Italiana Bocuse D’Or di Alba, con la speranza che diventi “un fattore permanete e che vada a contribuire alla leadership culturale nell’ambito del cibo e dell’alta gastronomia Piemontese e Nazionale”.
Il Piemonte guida il team Italia alla finale mondiale del Bocuse d’Or
Il Piemonte, regione n.1 Best In Travel 2019 per Lonely Planet, è protagonista alla finale mondiale del Bocuse d’Or il 29 e 30 gennaio a Lione, dopo aver ospitato lo scorso giugno a Torino la Selezione europea, che ha visto qualificarsi il Team Italia, guidato dall’ Accademia Bocuse d’Or Italia.
Sarà Martino Ruggieri a rappresentare la nostra Nazionale al prestigioso concorso di alta cucina internazionale che si terrà durante il Sirha, il salone dedicato al mondo della Ho.Re.Ca.
Il Piemonte si conferma ambasciatore della più raffinata cultura italiana del cibo, distinguendosi per l’alto numero di chef stellati e prodotti di altissima qualità: ci sarà anche il riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP oltre al Tartufo Bianco d’Alba, i vini rossi e bianchi, con 17 etichette DOCG e 42 DOC, la carne bovina di razza piemontese, la nocciola IGP, il cioccolato e i prelibati formaggi DOP.
Adesso non rimane che partire per Lione e tifare per Martino e la sua squadra. Forza Martino!
Il Riso di Baraggia DOP tra le migliori eccellenze del Piemonte
Raccontato dalla rivista Class in un articolo di Marisa Finetti che passa in rassegna le migliori eccellenze agroalimentari del Piemonte, tra cui la DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese.
Minestra di riso Arborio di Baraggia DOP con cavolo rosso e verdure
Una calda minestra per le fredde sere invernali, preparata con cavolo rosso e riso Arborio di Baraggia Biellese e Vercellese DOP.
Autore: Valentina Masotti, blog Ricette e Racconti di Riso
Minestra di riso Arborio di Baraggia DOP con cavolo rosso e verdure
Ingredienti per 4 persone
- 150 gr di Riso Arborio di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
- 100 gr di Cavolo rosso
- 100 gr di Cavolo riccio
- 2 carote
- 2 gambi di sedano
- 1 porro
- 2 patate rosse di montagna
- 1 zucchino
- prezzemolo
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
Preparazione
Lavate bene tutte le verdure. Con un pelapatate eliminate i filamenti esterni del sedano, raschiate la parte esterna delle carote e sbucciate le patate. Togliete le foglie esterne del cavolo rosso e affettatene sottilmente una parte. Affettate anche il cavolo riccio e il porro, quindi mettete tutte le verdure in una pentola, riempiendola d’acqua fino a coprire le verdure. Lasciate cuocere per 50 minuti da quando raggiunge il bollore, abbassando il fuoco. Regolate di sale e se volete aggiungete del pepe nero macinato.
Prendere un’altra pentola, riempitela d’acqua fredda e portatela a portate a ebollizione. Aggiungete un pizzico di sale e fate cuocere il riso Arborio per 14 minuti, quindi scolate il riso.
Versate la minestra calda nel piatto, aggiungete il riso, una manciata di prezzemolo e un filo d’olio.
Risotto Carnaroli di Baraggia DOP al miele e pecorino, con tuorlo morbido e polvere di liquirizia
Un risotto che nasce dall’estro e dalla sensibilità femminile di Chiara Caprettini, scrittrice torinese innamorata della vita e del buon cibo, che ricerca con passione in giro per l’Europa.
Classe 1987, laureata in filologia germanica, si racconta così: “Il mondo della lingua, della letteratura e dei paesaggi del nord mi affascina incredibilmente, e in fondo mi sento un po’ valchiria un po’ vichinga”. Non a caso il suo primo libro s’intitola La scienza dell’ospitalità tra le saghe islandesi e gli home restaurant, Edizioni Cartman, seguito dal neo-edito Pane, burro e hygge – Impressioni di spirito nordico.
L’amore per il Riso di Baraggia DOP è arrivato di conseguenza: il riso coltivato alle latitudini più Settentrionali d’Italia e anche del mondo, se escludiamo la piccola nicchia coltivata al confine con la Svizzera. Della Baraggia ha apprezzato le faticose terre che lasciano intravedere scorci autentici e meravigliosi, la consistenza dei chicchi di riso e la qualità di chi sa lavorare questo prodotto d’eccellenza con la massima cura e qualità.
Ecco il risotto che Chiara ha pubblicato sul suo blog, Nord Food Ovest Est, preparato con riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP.
Risotto Carnaroli di Baraggia DOP al miele e pecorino, con tuorlo morbido e polvere di liquirizia.
Ingredienti per 2 persone
- 180 g di riso Carnaroli di Baraggia Biellese e Vercellese DOP
- 80 g di Pecorino Romano DOP
- 3 cucchiaini di miele di pino
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1 cipolla bianca piccola
- 2 uova
- 2 cucchiaini rasi di liquirizia in polvere
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe q.b.
- brodo di verdura
- petali di fiori eduli per decorare.
Preparazione
In una padella insaporite la cipolla tagliata finemente in un cucchiaio di olio, sale e pepe e due cucchiaini di miele. Aggiungete il riso e tostatelo per un minuto. Sfumate con il vino bianco, aggiungete il brodo e procedete nella normale cottura del risotto (circa 16-18 minuti). Due minuti prima di togliere il risotto dal fuoco, aggiungete il pecorino grattugiato, un pizzico di pepe, ancora un cucchiaino di miele e mantecate accuratamente. Nel frattempo, cuocete le uova in acqua bollente per due minuti e mezzo. Fatele raffreddare sotto acqua tiepida. Sgusciateli facendo attenzione a non rompere il tuorlo. Trasferite il risotto nei piatti, rompete il tuorlo accuratamente sopra ogni piatto e finite con una spolverata di liquirizia e qualche petalo di fiore