Risotto al pesto di salvia e pistacchi con mortadella
Di Valentina Masotti, autrice del blog Ricette e Racconti di Riso e Sommelier del Riso
Ingredienti per 3 persone:
- 250 gr di Riso S. Andrea di Baraggia DOP
- brodo vegetale
- 10/15 foglie di salvia
- 10 pistacchi
- 3 fette di mortadella Bologna IGP
- olio extravergine di oliva
- formaggio Parmigiano Reggiano 30 mesi grattugiato
- un goccio di vino bianco secco
- sale
Preparazione
Fate tostare il riso in pentola con un filo d’olio, quindi sfumate con il vino bianco e fatelo consumare completamente. Aggiungete del brodo vegetale caldo, precedentemente preparato facendo bollire una cipolla, un gambo di sedano e una carota per un’ora. Se non avete il brodo, potete usare semplicemente dell’acqua calda, perché il pesto di salvia e pistacchi è molto saporito. Si prepara lavando e asciugando le foglie di salvia e frullandole insieme ai pistacchi sgusciati, dell’olio extravergine di oliva e un pizzico di sale. Aggiungete due cubetti di ghiaccio per mantenere il colore della salvia più brillante, inoltre sciogliendosi servirà per diluire un po’ il pesto. Dopo 12 minuti aggiungete il pesto al risotto e mescolate bene, facendo cuocere ancora due minuti (il riso S. Andrea cuoce in 14 minuti totali). A fuoco spento mantecate con il parmigiano e servite nei piatti. Aggiungete la mortadella tagliata a strisce, ponendola al centro del piatto, e se volete decorate ancora con qualche pistacchio e le foglioline più piccole della salvia.
Riso S. Andrea di Baraggia DOP con vongole veraci, maggiorana e maionese al limone
Fresco ed estivo il risotto pensato dallo chef Cristiano Gramegna con il riso S. Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese DOP. Può essere preparato anche a casa, sempre che non vogliate andare a farvi coccolare all’Osteria Rosso di Sera, a Castelletto Ticino (NO), a pochi passi dall’incantevole atmosfera del Lago Maggiore.
Riso S. Andrea di Baraggia DOP con vongole veraci, maggiorana e maionese al limone
Ingredienti per 4 persone
- 320 gr di riso S. Andrea di Baraggia DOP
- 1 sacchetto di vongole veraci da 1 kg circa
- brodo vegetale
- 1 patata
- timo
- maggiorana
- un pezzetto di anice stellato
- Scorza di limone
- un cucchiaio di succo di limone
- pepe di timut
- un cucchiaio di salsa ponzu
- foglie di shiso
- sale
Preparazione
Fate aprire le vongole in una pentola con olio, aglio in camicia e prezzemolo. Sfumate con vino bianco e attendete l’apertura. Filtrate il fondo ottenuto, pulite le vongole dai gusci e conservatele.
Preparate ora la salsa base con il brodo vegetale, l’acqua di vongole filtrata e la patata pelata e tagliata a pezzetti. Aggiungete il bouquet di erbe aromatiche e spezie (timo, maggiorana, un pezzetto piccolo di anice stellato), un pezzetto di scorza di limone e un cucchiaio del suo succo. Regolate con sale e pepe di timut, quindi aggiungete ancora un cucchiaio di salsa ponzu.
Fate cuocere per 40 minuti, quindi togliete tutti gli elementi solidi tranne le patate, frullate e montate con olio extravergine di oliva fino ad ottenere una salsa chiara e gustosa, che servirà per bagnare il riso.
Iniziate a preparare il risotto, facendo tostare il riso per 2 minuti con un cucchiaio di olio extravergine di oliva. Bagnate il riso per i primi 4 minuti con acqua tenuta in bollore, quindi iniziate ad aggiungere la salsa base fino a fine cottura. Regolate di sale e, a cottura terminata, spegnete il fuoco e mantecate con olio e poco parmigiano. Impiattate ponendo le vongole sopra il riso, abbinando le foglie stracciate di shiso e ultimando con una grattugiata di limone naturale.
Risotto Tricolore Gusto Pizza
Il Risotto Tricolore Gusto Pizza è un’idea di Gerardo De Santo, professionista dell’IT e appassionato di cucina. Ha conosciuto il riso DOP Baraggia e l’ha provato per realizzare con maestria risotti ricchi di fantasia. Per il suo risotto tricolore ha scelto il riso S. Andrea DOP di Baraggia. Se lo cercate su Facebook lo trovate come GJ Desa.
Ecco la ricetta!
Risotto Tricolore Gusto Pizza
Ingredienti per 2 persone
Preparazione brodo:
- 1 gambo di sedano
- 1 carota
- 1 cipolla bianca
- 1 patata piccola
Preparazione Riso:
- 180 grammi di S. Andrea di Baraggia DOP
- Burro acido (freddo)
- sale q.b.
- Parmigiano Reggiano 24-26 mesi q.b.
Preparazione Pesto:
- 25 grammi di foglie di basilico
- 15 grammi di Pecorino Romano
- 30 grammi di Parmigiano Reggiano;
- 50 millilitri di olio extravergine di oliva;
- 6 grammi di pinoli
- sale grosso q.b.
Composizione piatto:
- stracciatella di burrata q.b.
- pelati San Marzano q.b.
- povere di Riso Gioiello Nero Goio q.b
- pesto di basilico q.b
- foglie di basilico piccole q.b.
- gocce di olio Evo q.b.
Preparazione
Prepariamo il brodo, facendo bollire le verdure per almeno 30 minuti.
Prepariamo il pesto, ponendo il recipiente e le lame del frullatore in freezer per 15 minuti almeno prima di iniziare, in modo che non si surriscaldino troppo quando frullerete gli ingredienti. Pulite le foglie del basilico lavandole e asciugandole con delicatezza, perché se le foglie si stropicciano o si spezzano risulteranno annerite e renderanno amaro il sapore del pesto. Prendete le lame da freezer aggiungete quindi le foglie di basilico ed i granelli di sale iniziando a frullare poi i pinoli, il parmigiano, il pecorino e l’olio evo poco per volta. Procedere con polverizzare i chicchi di riso nero nel frullatore fino a renderli in polvere il più possibile, passare poi il tutto in un colino a maglie fini; in alternativa potete acquistare la farina di riso nero.
Dedichiamoci ora al riso, facendo scaldare a fiamma alta la casseruola e iniziando a tostare il riso a secco, saltandolo e sgranandolo con le dita fintanto che non scotterà ed i chicchi diventano traslucidi. Sfumiamo con il brodo vegetale (senza vino) e continuiamo a bagnare col brodo, portando la fiamma da alta a moderata. Da questo momento fate cuocere per circa 14 minuti, mantenendo il riso al dente. A fine cottura spegniamo il fuoco e mantechiamo con burro acido freddo, parmigiano e 2 cucchiai di stracciatella, quindi facciamo riposare 2 minuti col coperchio. Togliamo il coperchio riprendiamo la mantecatura aggiungendo se necessario ancora un pochino di brodo sempre caldo.
Impiattiamo il risotto, guarnendo con 3 pelati e 3 cucchiai di stracciatella alternati, piccole quantità di pesto sparse , foglioline di basilico, gocce olio evo e contornare il bordo del piatto con la polvere di riso nero per ricreare l’effetto bruciato della pizza.
Creato da
Gerardo De Santo (Gj Desa)
Al Collisioni Festival di Barolo il riso di Baraggia DOP è #Agrirock!
Il progetto food di Collisioni, capitanato da Ian D’Agata, alla presenza di giornalisti e influencer internazionali, vede in prima fila le eccellenze del Piemonte, tra cui il riso di Baraggia di Biellese e Vercellese DOP.
Il press tour del 3 e 4 luglio nasce nell’ambito del progetto, realizzato in collaborazione con lo staff di Collisioni e Assopiemonte, di promozione e comunicazione delle grandi Dop piemontesi. Nello spazio Agrilab presso il Cortile del Castello di Barolo giornalisti e influencer di tutto il mondo hanno potuto conoscere realtà di eccellenza come il Consorzio per la Tutela del formaggio Castelmagno DOP, il Consorzio Carni Qualità Piemonte e il Consorzio di Tutela del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP.
Un entusiasta Ian D’Agata, Direttore Creativo del Progetto Vino&Food di Collisioni dall’inizio, ha presentato insieme ai Consorzi prodotti ineguagliabili del nostro territorio, come la Toma Piemontese, la Robiola Roccaverano, il formaggio Murazzano, l’Ossolano, il Salame Piemonte e naturalmente il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, tutti serviti in degustazione ai 13 ospiti arrivati da tutto il mondo, nomi illustri nel campo dell’editoria e dei media.
Amber Hoffman, giornalista food e autrice di un’importante collana di libri di viaggi molto apprezzata negli Stati Uniti; Food Traveler’s Guide to Emilia Romagna” è il suo best seller e “Un marito al seguito” (husbandintow.com) il suo magazine online. Ursula Heinzelmann è una delle più importanti giornaliste food tedesche, insignita per ben due volte del premio Simposio di Oxford, e autrice di numerosi libri sulla cucina tedesca.
Brian Bistrong è uno dei più importanti executive chef americani e vicepresidente e food developer della Starr Catering Group, importante catena Ho.re.ca che opera tra Philadelphia, New York, Washington D.C. e Miami. Anne Reverdy, chef di formazione e brillante giornalista food francese, fondatrice del magazine online Panier de Saison; ha da poco pubblicato “A La Table des Vignerons”, un libro/guida dedicato ai viaggi enogastronomici. Amelie Vincent, giornalista inglese di origini asiatiche, è assaggiatrice ufficiale e collaboratrice di The World 50Best Restaurants, la guida ai migliori ristoranti che per la seconda volta, alcuni giorni fa, ha confermato Massimo Bottura miglior chef al mondo. Il suo blog, TheFoodalist, è considerato il miglior blog di cucina in Europa. Ole- Morten Almas, importatore Norvegese di prodotti di eccellenza Wine & Food, specializzato in prodotti italiani ricercati di piccola distribuzione, Lars Bjerregaard un pluripremiato critico, scrittore e giornalista food sulle rivista danesi Politiken e Gastronomand.
Bartek Kieżun, gastronomo e antropologo, è autore del libro “Italia da mangiare” (Italia Do Zjedzenia), vincitore di diversi premi tra cui il prestigioso Magellan Award, e autore del suo seguitissimo KUKBUK, magazine polacco incentrato sull’enogastronomia. Alice Mahlberg è una giornalista francese, lavora in tv come editorialista sulle tendenze culinarie, gli eventi enogastronomici ed è conduttrice del talk show “Ça Chauffe en Cuisine” sul canale televisivo di My Cuisine. Nel 2016 è diventa la capo redattrice della popolare rivista Beef! magazine di riferimento per gli appassionati di carni, salumi e lifestyle. Laurel Evans è una giornalista e digital influencer, blogger e docente di cucina. Texana di settima generazione, è sposata a un italiano e vive a Milano dal 2004. Ha scritto numerosi libri di ricette ed è la fondatrice del blog, legato alla rivista Grazia, unamericanaincucina.com.
Marisa Fumagalli, estroversa, curiosa, eclettica scrive dal 1985 sul “Corriere della Sera” , dove è stata inviata di Cronaca e Attualità; Oggi scrive di varietà, cultura ed enogastronomia. Adriano Aiello è firma di punta per Dissapore, Intravino, il Fatto Quotidiano, è critico cinematografico e ama scrivere di food e vino, tenendosi – come ama ricordare – a debita distanza da certe seriosità del settore. Fernanda Roggero è una giornalista piemontese, scrive per il Sole 24 Ore e per cinque anni ha diretto Ventiquattro, il magazine mensile del gruppo. Ora concentrata su food & wine, con articoli e video.
Grandi nomi che hanno potuto apprezzare la qualità del riso di Baraggia DOP nella presentazione a cura dei Sommelier del Riso di Acquaverderiso, che hanno realizzato una lezione didattica sul riconoscimento delle 7 varietà tutelate dalla DOP, mostrandole
così come appaiono in campo, fino al riso lavorato, e soffermandosi sui loro usi in cucina.
Per il pranzo lo chef Giorgio Politanò ha scelto un riso Arborio, autentica cultivar coltivata in Baraggia, per una fresca insalata in doppia versione, la prima con con pomodorini, pesto e robiola di Roccaverano e l’altra con gamberoni, peperone crusco e formaggio Murazzone. Immancabile il risotto della tradizione, un Carnaroli mantecato al Castemagno e un S. Andrea con verdure e ancora Castelmagno. Un’occasione unica e una vetrina internazionale, nel meraviglioso contesto di Barolo: ringraziamo ancora Collisioni Festival e Assopiemonte, Ian D’Agata e la sua illustre squadra, sperando di averli presto nostri ospiti nell’incantevole terra di Baraggia.
Orto Piemontese
Ricetta realizzata dall’Istituto Alberghiero E. Maggia di Stresa per il concorso “Taste your Future” nell’ambito di Bocuse D’Or Torino 2018
L’Orto Piemontese nasce dal pensiero di valorizzare prodotti di nicchia del Piemonte, simulando un orto sopra al piatto. Alla base del piatto troviamo una crema di riso di Baraggia DOP e gorgonzola che simboleggia la parte argillosa del terreno, senza cui nessuna pianta potrebbe vivere. Un terriccio di pane integrale e riso di Baraggia DOP soffiato che è la parte più superficiale del terreno. Infine troviamo le verdure adagiate sulla crema, come stessero germogliando dal terreno, creando un piccolo orto variopinto e ricco di sapori, grazie anche alla bottarga d’uovo di gallina che si deposita sulle verdure come il polline in primavera.
Crema
Ingredienti
• 100 gr di Riso di Baraggia DOp
• 50 gr di Gorgonzola
• 30 ml di Panna
• brodo vegetale
• sale
• pepe
Preparazione
Preparare un brodo vegetale a base di sedano, carota e cipolla. Preparare il risotto, facendo tostare il riso, bagnare con del brodo caldo e portare a cottura. A fuoco spento, mantecare con il gorgonzola e regolare di sale e pepe. Frullare il tutto con il minipimer e aggiungere la panna.
Terriccio
Ingredienti
• 50 gr di pane integrale
• 50 gr di riso di Baraggia DOP
Preparazione
Tritare il pane integrale e tostare in padella. Far bollire il riso, raffreddarlo e farlo asciugare, quindi friggerlo in olio a 160 gradi.
Verdure
Ingredienti
• Carote di San Rocco
• Castagnaretta
• Cipolline d’Ivrea
• Cavolfiore
• Broccoli
• Piselli di Casalborgone
• Puntarelle
• Zucchini di Borgo D’Ale
• Sedano dorato d’Asti
• Finocchio
• Rapa
• Lattughino verde
• Lattughino rosso
• Valeriana
• Crescione
• Germogli di rapa rossa
• Olio extravergine di oliva
• Aceto di mele
• sale
• zucchero
Preparazione
Pulire le cipolline e tagliarle in quattro. Pulire e lavare il cavolfiore e il broccolo, ricavando dei mazzetti. Pulire le carote e tagliarle in bastoncini da 2 cm. Lavare i piselli, pulire e lavare le puntarelle. Tutte queste verdure andranno cotte al vapore. Lavare gli zucchini tagliandoli per lungo con la mandolina. Lavare il sedano e tagliarlo a bastoncini di 2 cm. Lavare il finocchio e la rapa e tagliarli a fette sottili. Lavare e asciugare il lattughino. Condire gli zucchini e il finocchio con sale, zucchero, aceto di mele e olio.
Bottarga d’uovo di gallina
Ingredienti
• due tuorli d’uovo
• sale
• zucchero
Preparazione
Unire il sale e lo zucchero, metterne un po’ alla base di un recipiente e adagiarci sopra il tuorlo. Coprire con la restante miscela.
Presentare il piatto con alla base la crema, sopra il terriccio e le verdure (a simulare un orto), terminare con una grattata di bottarga d’uovo.
Riso S. Andrea di Baraggia DOP con ortiche e salsiccia di Bra
Autore: Cristiano Gramegna, Osteria Rosso di Sera, Castelletto Ticino (NO)
Ingredienti per 4 persone:
• 320 gr di riso S. Andrea di Baraggia DOP
• un mazzetto di ortiche
• 2oo gr di salsiccia di Bra
• brodo vegetale
• olio extravergine di oliva
• parmigiano grattugiato
• burro
• sale
Preparazione
Fate sbianchire le ortiche e frullatele. Montate le ortiche frullandole con olio extravergine di oliva e brodo vegetale, ottenendo una crema. Iniziate a preparare il risotto, facendo tostare il riso per 2 minuti, quindi bagnatelo con il brodo vegetale caldo e, dopo 5 minuti, aggiungete la la crema di ortiche. Dopo 12 minuti spegnete il fuoco e mantecate con burro freddo di frigorifero e parmigiano.
Scottate la salsiccia lasciandola rosa al centro; per i tradizionalisti la salsiccia, essendo di vitello, si dovrebbe mangiare cruda. Disponete dei pezzetti di salsiccia sul risotto e servite.
Riso S.Andrea di Baraggia DOP con cipolle Breme
Riso S. Andrea di Baraggia DOP con Cipolle di Breme, scaloppa di foie gràs e salsa all’arancia
Autore: Cristiano Gramegna, Osteria Rosso di Sera, Castelletto Ticino (NO)
Ingredienti per 4 persone
320 gr di riso S. Andrea di Baraggia DOP
2 cipolle di Breme
del foie gràs da cui ricavare 4 scaloppe
1 arancia
olio extravergine di oliva
1 goccio di miele
brodo vegetale
olio extravergine di oliva
burro
parmigiano grattugiato
sale
pepe
Tagliate e stufate le cipolle per tre ore fino ad ottenere quasi una crema delicata di cipolla, sale pepe e olio extravergine.
Mettete un bicchiere di spremuta di arancia in un pentolino, fate ridurre il succo con un goccio di miele e un pizzico di sale. Tostate il riso solo con un filo di extravergine per 3 minuti, bagnate con brodo vegetale, sale e pepe.
Dopo circa 5 minuti aggiungere un cucchiaio di cipolle brasate e, arrivati a 12 minuti, spegnete il fuoco e mantecate con parmigiano e una noce di burro.
Scottate la scaloppa di foie gràs alla piastra e adagiatela sul riso, versando infine la salsa all’arancia.
Il Riso di Baraggia DOP protagonista di Bocuse D’Or 2018
Selezionato per il più prestigioso concorso internazionale di cucina, il riso S. Andrea di Baraggia DOP sarà utilizzato dai più grandi chef di fama mondiale durante le finali europee di Bocuse D’Or, che si terranno a Torino l’11 e il 12 giugno.
Era il 1987 quando Paul Bocuse organizzò il primo Bocuse d’Or, il concorso più rivoluzionario al mondo dedicato all’Alta Cucina, un punto di arrivo per qualsiasi professionista del settore, dimostrazione di aver raggiunto l’eccellenza e la perfezione nel proprio lavoro. Dopo le selezioni nazionali, tenutesi ad Alba il 1 Ottobre 2017, è stato individuato lo chef rappresentante dell’Italia al Bocuse d’Or Europa, Martino Ruggieri. Il giovane chef di Ledoyen Pavillon, 3 stelle Michelin negli eleganti Champs-Elisées a Parigi, è stato inserito nella rosa del 20 chef che si sfideranno a Torino l’11 e il 12 giugno. I primi dieci classificati della Selezione Europa parteciperanno alla Finale Mondiale del Bocuse d’Or, che si terrà il 29 e 30 gennaio 2019 a Lione, insieme ai vincitori delle altre selezioni continentali, America, Asia e Africa.
In due giorni le 20 squadre nazionali, composte dai candidati, dai loro comitati e dal loro coach, avranno 5 ore e 35 minuti per mostrare il loro talento durante 2 test in cui dovranno realizzare un piatto con ingredienti piemontese selezionati. Nella prima prova
gli chef dovranno creare una ricetta con il formaggio Castelmagno fornito dal Consorzio Di Tutela del Formaggio di Castelmagno, uova e frutta o verdura e almeno un prodotto del Presidio Slow Food Italia. La seconda prova sarà quella di cucinare un filetto di manzo di Fassona Piemontese e animelle di vitello, forniti dal Consorzio Carni Qualità Piemonte Asprocarne, e il riso S. Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese DOP fornito dal Consorzio di Tutela del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese con il supporto di Metro.
La squadra che affiancherà il candidato italiano, Martino Ruggieri, al Bocuse d’Or 2018 e 2019, è composta dal presidente Giancarlo Perbellini del ristorante “Casa Perbellini”, dal coach francese François Poulain, dal commis belga Curtis Clément Mulpas del ristorante “Ledoyen” di Parigi e dal promotion manager Luciano Tona, direttore dell’Accademia Bocuse d’Or Italia.
Seguite le selezioni europee di Bocuse D’Or l’11 e il 12 giugno sui nostri canali social Facebook, Instagram e Twitter:
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#RisoDop
#Bocusedor
Il riso S. Andrea di Baraggia DOP scelto per Bocuse D’Or
Protagonista del più prestigioso concorso internazionale di alta cucina, il riso S. Andrea DOP è un’eccellenza piemontese dalle caratteristiche uniche e particolari, come la sua versatilità in cucina e l’ottima tenuta di cottura nei risotti.
Un vero onore per la prima e unica DOP del riso italiana essere chiamata a partecipare in un’occasione così prestigiosa come la Bocuse D’Or, il più grande concorso di alta cucina internazionale. Nelle finali europee, che si terranno al Torino l’11 e il 12 giugno, l’Italia è chiamata tra i 20 Paesi che si sfideranno per accedere alle finali mondiali di Lione 2019. Oltre al Fassone Piemontese, alle animelle di vitello e al formaggio Castelmagno, tra le eccellenze del Piemonte è stato inserito il riso S. Andrea di Baraggia Biellese e Vercellese DOP: vediamo quali sono le caratteristiche particolari di questo riso.
Il perfetto riso da risotto
Il S. Andrea è un riso dal chicco più piccolo rispetto ai tradizionali risi da risotto, ma con un’ottima consistenza. Il clima fresco e le particolari condizioni del terreno di Baraggia trasmettono ai chicchi una maggiore compattezza e una notevole capacità di mantenere più a lungo la cottura. L’alto rilascio di amido invece favorisce una mantecatura senza grassi, perché crea naturalmente quella cremina indispensabile per la riuscita del risotto mantecato all’onda.
Finalmente il risotto non è più “minimo 2 persone”!
Il S. Andrea è amato dagli chef non solo per la tenuta di cottura del chicco, ma anche perché cuoce in minor tempo rispetto agli altri risi di risotto, abbattendo i tempi di servizio. Finalmente ci si può gustare un ottimo risotto al ristorante anche da soli.
Versatile in cucina
Resta sempre aperta la domanda sul riso più adatto per arancini e supplì. Giustamente c’è chi sostiene che serva un riso dal chicco grande e consistente, perché il riso non deve scuocere durante la doppia fase di cottura, prima con acqua o brodo e poi in frittura; altri però sottolineano l’importanza di legare i chicchi tra loro, perché non si distacchino rovinando il ripieno. La risposta è il S. Andrea, che mantiene un’anima croccante e non scuoce, ma allo stesso tempo rilascia molto amido, per cui ha ha con la capacità di legare bene i chicchi tra loro.
Origine 100% italiana, anzi… di Baraggia!
Il riso di Baraggia Biellese e Vercellese è la prima e unica DOP italiana, garanzia di tracciabilità e legame con il territorio. Tutti le fasi della filiera di produzione devono avvenire unicamente sul territorio di Baraggia, dal campo fino alla tavola. Quando scegliete il riso S. Andrea DOP di Baraggia scegliete un territorio, le conoscenze e le tecniche agricole e di lavorazione locali. Insomma, scegliete un prodotto tipico e sicuro.
Come faccio a sapere se il nome in etichetta corrisponde al riso nella confezione?
Il disciplinare della DOP di Baraggia garantisce la purezza delle cultivar di riso coltivate, che devono essere le stesse dichiarate in etichetta; in una confezione di riso DOP non troverete mai varietà similari, ma sempre e solo autentiche, come lo storico riso S. Andrea.
Una nota di storia
Fiore all’occhiello della Baraggia, il riso S. Andrea di Baraggia prende il nome dalla storica Abbazia di Vercelli, dove è utilizzato per la preparazione del piatto tipico locale, la panissa.
Con Bocuse d’Or la cultura è servita
Con Bocuse d’Or la cultura è servita insieme a Chicchi di storia della Baraggia
Torino e il Piemonte festeggiano l’arrivo del Bocuse d’Or con un fitto calendario di eventi, dall’8 al 16 giugno, che intrecciano cibo e cultura. Il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP è protagonista al Circolo dei Lettori il 21 maggio.
l secondo di un ciclo di tre incontri, a cura di Clara e Gigi Padovani, dedicati ai tre prodotti protagonisti della finale europea del Bocuse d’Or. Per fare un buon risotto, consigliava lo scrittore milanese Carlo Emilio Gadda, si devono compiere “piccoli reiterati versamenti”, dell’ingrediente principale, “a poco a poco”. Ma di che qualità? L’unico riso Dop, cioè a Denominazione di Origine Protetta, è il “Riso di Baraggia”, coltivato nelle province di Vercelli e Biella, e i cuochi del Bocuse utilizzeranno la varietà Sant’Andrea: le condizioni in cui cresce questo riso, in un territorio pedemontano selvaggio e incontaminato, ne fanno un prodotto unico che offre grandi risultati in cucina.
Partecipano: Aldo Ferrero, ordinario di Agraria, UniTo; Carlo Zaccaria, produttore e presidente del Consorzio Riso di Baraggia; gli chef Christian e Manuel Costardi del ristorante Cinzia da Christian e Manuel di Vercelli, una stella Michelin).
Coordinano: Clara e Gigi Padovani